DOC: cos’è e come si manifesta

Cerchiamo, per prima cosa, di dare una definizione a questa sigla e capire di che cosa stiamo parlando. DOC è l’acronimo di Distrubo Ossessivo Compulsivo; nello specifico si tratta di un genere di disturbo psichiatrico che provoca la comparsa e presenza costante di pensieri e comportamenti compulsivi che interferiscono in modo negativo con le attività che svolgiamo quotidianamente.

Cause ed effetti del DOC

Si può presentare a qualsiasi età, anche se sembra che gli adolescenti di sesso maschile siano quelli dove si manifesta con più frequenza, e, solitamente, compare a seguito di un evento scatenante: bullssimo, stress eccessivo, vari tipi di abusi, o diverse categorie di traumi come anche il parto o un lutto. In alcune persone può manifestarsi anche per la composizione diversa del loro cervello; caratterizzate da aree cerebrali con attività inusuale o la scarsa presenza di serotonina, “l’ormone del buonumore”.

Altri casi in cui può presentarsi sono legati a situazioni familiari; un soggetto con genitori o membri dello stesso nucleo familiare con un disturbo ossessivo compulsivo è più esposto a questo tipo di patologia probabilmente per una questione di genetica; ma possono essere decisamente propensi allo sviluppo anche persone con un certo tipo di personalità; un soggetto particolarmente meticoloso, ansioso o eccessivamente autocritico, con standard personali molto elevati ed un forte senso di responsabilità per se stessi e per gli altri.

Sintomatologia

I sintomi, come dicevamo prima, si dividono in due grandi macro-categorie. La prima: i pensieri ossessivi. Persone con questo tipo di sintomo sono soggette alla comparsa nella loro mente di pensieri spiacevoli ed indesiderati che possono spaziare tra infinite categorie; può trattarsi di credere di aver dimenticato di chiudere la macchina oppure anche immagini mentali violente, sgradevoli e soprattutto improvvise. In questo caso, si parla di ossessione nel caso in cui tali pensieri riescano ad interferire e prendere il comando sulle attività quotidiane interrompendo riflessioni e azioni di vita “normali” di tutt’altra natura.

Alcuni dei pensieri più riscontrati in persone affette da DOC sono la necessità assoluta di ordine, perfezione nella sistemazione di qualcosa come colori, matite, libri secondo un certo ordine; oppure paura di poter contaminare se stessi o gli altri attraverso con qualche malattia infettiva; o ancora, la paura di poter attaccare qualcuno o di causare incendi.

La seconda macrocategoria, è quella dei comportamenti impulsivi; che rendono il DOC più facilmente diagnosticabile e, a tutti gli effetti, lampante agli occhi di chi guarda. Si tratta di comportamenti ripetitivi come controllare più e più volte se abbiamo chiuso la porta di casa, se abbiamo chiuso una finestra prima di uscire, se abbiamo spento le candele; oppure azioni non fisiche come il bisogno di contare, di pregare, di ripetere formule di superstizione. Azioni del genere, solitamente, sono portate a termine per ridurre il senso d’ansia provocato, a sua volta, dai pensieri ossessivi.

Alcuni dei DOC più comuni di questa categoria sono lavare spesso le mani; controllare più volte di non aver smarrito oggetti, ordinare e riorganizzare le cose, pulire troppo spesso, accumulare oggetti senza un’apparente ragione; oppure contare qualsiasi cosa ci si manifesti dinanzi.

Terapia

È importante, infine, capire che in molti casi, la persona affetta da DOC non è al corrente, o meglio non si rende conto di avere un problema. In queste circostanze, chiaramente, non sente il bisogno di intervenire recandosi da uno specialista. Le terapia, in vicende  esageramente avanzate, si compone di percorsi psichiatrici, assunzione di farmaci che possono essere sia antidepressivi che mirati alla ricaptazione della serotonina; e, in alcuni casi, gruppi di supporto. Alcune persone, infatti, trovano utile frequentare persone con altri DOC per sentirsi meno sole, capire come affrontare i problemi e ricevere consigli su come agire in presenza di amici o familiari con un DOC.