Quali farmaci per l’infiammazione intestinale

Le malattie con infiammazione intestinale sono tutte quelle patologie che interessano il grosso intestino o comunque qualsiasi altra parte del tubo diregente dalla bocca all’ano. Come potrete immaginare, per queste ragioni, ne esistono diverse, alcune sono, ad esempio il morbo di chron, la colite ulcerosa, la colite ischemica e quella linfocitica. Come avviene e quali sono le cause? Ancora nessuna certezza assoluta. Quel che sappiamo è che probabilmente a causa di una predisposizione genetica, il sistema immunitario del soggetto tende letteralmente ad impazzire, scagliando cellule a caso contro l’apparato digerente, con maggiore probabilità quello dell’intestino. In tutta risposta a questa condizione anomala, insorge una reazione infiammatoria che ne manda in tilt tutto il funzionamento.

Sintomi e farmaci per l’infiammazione intestinale

I sintomi più comuni dell’infiammazione intestinale , sulle basi di quanto registrato dai dati forniti dai pazienti, possono essere: dolore addominale, vomito, diarrea, flatulenza, sangue nelle feci, abbondante presenza di muco negli escrementi, sensazione di constante bisogno di evaquare, sensazione che non si è riusciti ad espellere tutte le feci nel corpo e di conseguenza, in diversi casi anche una discreta o repentina perdita di peso. Solitamente la prima cosa da fare è sottoporsi ad una colonscopia, durante la quale si effettua un prelievo bioptico della mucosa in modo tale da essere analizzata nel succesivo esame istologico. Nel caso del morbo di Chron , può anche essere necessaria una risonanza magnetica, nella fattispecie quando sono presenti lesioni dell’apparato digerente non raggiungibili endoscopicamente.

Terapia e farmaci

Purtroppo, attualmente, non esiste ancora un protocollo terapeutico standard per questo tipo di condizioni; soltamente, nelle fasi più acute, vengono adoperati farmaci cortisonici, ovvero i più potenti tra gli antinfiammatori. In ultima analisi, nei casi più seri e gravi, può rendersi anche necessario un intervento chirurgico, che, in alcuni casi, può anche riverlarsi ad effetto risolutivo. Sarà di certo il vostro medico curante a sapervi indirizzare meglio verso la terapia più adatta alle vostre esigenze.