La Gonorrea è una delle malattie sessualmente trasmissibili più diffuse a livello mondiale. Nello specifico, si tratta di un’infezione che si contrae a seguito di un batterio che, per riprodursi e crescere, ha la necessità di stare in un ambiente caldo e umido; i genitali, l’uretra e la mucosa anale, dunque, rappresentano l’ambiente ideale. In casi più rari si può insediare anche nella bocca, nella gola, nel retto o, addirittura, a livello oculare.
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Sintomi della Gonorrea
Per quanto riguarda i sintomi, questa patologia potrebbe essere, per breve tempo, scambiata per cistite; (se te lo sei perso, ecco il nostro articolo sulla cistite) anche la Gonorrea, infatti, si presenta principalmente con uno stimolo continuo e difficoltà ad urinare ed un senso di bruciore uretrale. A questi, però, si accompagnano numersoi altri sintomi che, chiaramente, si differiscono a seconda del sesso della persona affetta. Per l’uomo, ad esempio, troviamo il gonfiore ai testicoli, il dolore all’apparato durante l’erezione e durante l’eiaculazione.
Per la donna, invece, la situazione è leggermente diversa: nel 30% dei casi, di fatti, la malattia può rivelarsi asintomatica per un lungo periodo di tempo e non provocare, dunque, alcun dolore o fastidio rilevante; rimanendo, quindi, inosservata per lungo tempo. Un fatto da considerare è, inoltre, il fatto che nei casi femminili la Gonorrea può anche essere scambiata per una qualunque infezione vaginale, in quanto i sintomi sono: bruciore e dolore in urinazioni piuttosto frequenti, gonfiore ai genitali esterni, perdite vaginali giallastre e perdite di sangue insolite tra un ciclo mestrale e quello successivo.
Cause e modalità di contagio
Tra le cause, c’è, quasi sempre, un rapporto sessuale non protetto. Qualsiasi sia la sua natura, infatti, in mancanza di precauzioni il contaggio è certo; non ha importanza se si tratta di un rapporto vaginale, anale o anche soltanto orale, in mancanza di un profilattico non ci sono proprio vie di fuga. Ad ogni modo, c’è da fare una distinzione tra due tipi di contaggio, quello diretto, causato come abbiamo appena detto da un rapporto non protetto; oppure quello indiretto.
Quest’ultimo, in particolare, sebbene esistente, rappresenta un rischio di livello minore; si è a rischio di contatto indiretto, infatti, nel caso in cui non ci siano stati rapporti ma si utilizzano alcuni oggetti in comune come asciugamani, lenzuola e materiale infetto deposto, ad esempio, anche su indumenti o biancheria intima. In questi casi, però, c’è da considerare che il microrganismo responsabile della Gonorrea è molto vulnerabile all’aria e viene facilmente disinnescato anche dal solo comunissimo disinfettante.
Un rischio più elevato da cui il contatto indiretto è caratterizzato, invece, riguarda l’utilizzo e lo scambio di oggetti contaminati non appositamente lavati e disinfettati come oggetti ad uso erotico e lubrificanti vari. In quel caso, le possibilità di contrarre la Gonorrea senza alcun rapporto, sono più elevate.
Rischi e complicazioni
Partiamo col dire che la Gonorrea, se non trattata adeguatamente, può avere, non solo delle conseguenze gravi, ma anche permanenti. Il fattore preoccupante, inoltre, sta nel fatto che alcune complicanze possono manifestarsi anche a seguito di sintomi lievi. Nelle donne, ad esempio, questa patologia ha una particolare tendenza a cronicizzare, e cioè a sviluppare l’impossibilità di guarigione; una seconda possibilità, inoltre, sarebbe quella che il batterio raggiunga le ovaie determinanndo la peritonite, di cui paleremo più avanti. Nell’uomo, invece, la complicanza più temuta e riscontrata è l’epididimite, una grave e dolorsa infezione che può portare anche alla sterilità permanente.
Nei restanti casi, invece, nella fattispecie di soggetti immunodepressi, e cioè con un sistema immunitario poco funzionante, il batterio responsabile della malattia può entrare nel sangue procurando setticemie e colpire le articolazioni provocando un tipo di artrite correlata ad esso.
Una curiosità interessante, inoltre, è rappresentata dal rischio di trasmissione della Gonorrea da parte di un soggetto partoriente al neonato a causa del passaggio dal canale vaginale. Nel caso in cui accada, questa può provocare al bambino una congiuntivite che, se non trattata in tempo può portare alla cecità. Per evitare ciò, per tutti i neonati, è prevista la profilassi di Crédé, una pratica che consiste nel lavare gli occhi del nascituro con una soluzione antisettica o un collirio antibatterico in modo da evitare qualunque rischio.