Continuiamo il nostro viaggio attraverso le malattie sessualmente trasmissibili con quella che, per ovvi motivi, è la più temuta in assoluto: l’AIDS. Come sempre, iniziamo dalla definizione: per prima cosa, specifichiamo che la sigla che tutti conosciamo è un acronimo delle parole “Acquired ImmunoDeficiency Syndrome” che, in Italiano, si traducono allo stesso modo come “sindrome da immunodeficienza acquisita”. Questa, nello specifico, è una malattia infettiva causata dal temutissimo virus di nome HIV. Esso, attacca il sistema immunitario rendendo il soggetto che ne è affetto molto più vulnerabile alle infezioni ed all’insorgenza di diversi tumori.
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Le manifestaziioni cliniche dell’AIDS sono costituite da infezioni di virus, batteri e funghi patogeni che in soggetti non affetti dalla patologie non causerebbero alcuna malattia. A queste si aggiungono alcune forme di tumori come i linfomi che, favorite da un’importante compromissione del sistema immunitario scaturiscono in un processo degenerativo che continua fino al decesso del paziente. Per queste ragioni, possiamo dire che il virus dell’HIV, a prescindere che si tratti di quello di tipo 1 o tipo 2, aggredisce pesantemente il sistema immunitario impedendogli di reagire in risposta a ciò che lo attacca.
Ancora ai giorni nostri, purtroppo, non esistono né una cura definitva per debellare l’AIDS né un vaccino che possa prevenirlo; per questo, esso è una delle tante malattie più pericolose che conosciamo finora. Il paziente che ne è affetto si riconosce comunemente con il termine “sieropositivo“, il che, in parole povere come piace a noi, si traduce nell’esito positivo della presenza del siero HIV nel sangue.
Come avviene il contagio dell’AIDS
La trasmissione dell’HIV, ahi noi, può avvenire in svariati modi. Tra questi troviamo, come accennavamo poc’anzi, il rapporto sessuale non protetto per poi passare alla trasmissione per via ematica (e cioè attraverso il sangue) e quella materno-fetale. Questa si manifesta in caso di gravidanza attraverso un normale scambio di sangue dalla madre al bambino oppure al momento del parto attraverso il passaggio dal canale vaginale ricco di sangue e secrezioni vaginali e, infine, perfino mediante l’allattamento. Anche il latte materno, infatti, è ricco del suddetto virus.
Il contaggio per vie sessuali insieme a quello ematico, è chiaramente, quello più diffuso ed i fattori di rischio sono diversi; questi dipendono sia dal rapporto in sé, caratterizzato da svariati liquidi corporei (anche oltre lo stesso sperma) in cui è contenuto il virus, sia da possibili microlesioni che si trovano nei due apparati ricchi di sangue ma invisibili ad occhio nudo. A causa della sua alta trasmissione via ematica, inoltre, l’AIDS può essere contratto anche nel caso in cui avvenga il contatto diretto con il sangue di una persona infetta in parti compromettenti come i bulbi oculari, la bocca e le parti intime; ma anche a causa di trasfusioni di sangue o trapianti di organi infetti.
Tra le possibili cause di rischio tenute poco in considerazione troviamo, inoltre, anche l’utilizzo di siringhe usate da una persona infetta per l’iniziezione di droghe ma anche il semplice ed innocuo uso di lamette, pinze, forbicine o attrezzi utilizzati per fare un piercing e tatuaggi ad esempio.
Luoghi comuni sul contagio da HIV
Al contrario di assurde dicerie, il virus dell’HIV non si può contrarre a seguito di un semplice bacio, a menochè, lo ripetiamo, la persona infetta non abbia delle microlesioni insanguinate nella bocca o sulle labbra; non si può contrarre neanche in caso di scambio di saliva, tosse, lacrime, sudore, muco, urina, o feci. Non ci sono contagi nemmeno nel caso in cui si condividano dei vestiti, asciugamani, piatti, posate e lenzuola; fatta eccezione, come sempre, per quelli che siano potuti venire in contatto con sangue come spazzolini o rasoi.