Dopo esserci soffermati sulla psoriasi, vogliamo aprire un capitolo anche per quanto riguarda la dermatite seborroica. Anche in questo caso si tratta di una patologia della pelle; essa colpisce maggiormente il viso ed il cuoio capelluto e si presenta con un’infiammazione che ha come causa scatenante un’alterazione dell’attività delle ghiandole sebacee. Esse, moltiplicandosi troppo rapidamente scaturiscono in un arrossamento esagerato della pelle con conseguenze come prurito, bruciore, squame e forfora.
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Dermatite seborroica: cause e sintomi
Per quanto riguarda le cause, non ci sono ancora delle risposte adeguate a colmare gli interrogativi sulla comparsa; si pensa che, in primo luogo, essa si verifichi a seguito di una serie di fattori ambientali, alimentari, endocrini o anche genetici. Primi fra tutti, però, ci sono i lieviti ed il sebo della pelle; l’irritazione ed il lavoro alterato dalle cellule, infatti, derva propio dalla risposta immunitaria che fa il nostro organismo.
Ma come si riconosce, dunque, la comparsa della dermatite seborroica? Anzitutto, i sintomi insorgono gradualmente; all’inizio si nota la pelle arrossarsi, in seguito essa si ricopre di squame giallastre e particolarmente unte, forfora, un gran prurito al cuoio capelluto e in alcuni casi anche bruciore intenso. Nei casi più gravi, poi, si possono presentare anche delle papule squamose di colore rosso/giallastro ed una blefarite: un’irritazione alle palpebre all’attacatura delle ciglia con croste gialle secche. A seconda di dove attacca, però, i sintomi riscontrati dal paziente possono essere diversi; molto diffusa anche tra i neonati, ad esempio, essa comporta delle papule rosse sul volto, della crosta lattea sul cuoio capelluto e una dermatite cronica da pannolino.
Cosa può aiutare
Un’altra similarità con la psoriasi, inoltre, riguarda il fatto che questa patologia tende spesso a recidivare in periodi di stress eccessivo o semplicemente di mancato benessere per la persona. Anche i cambiamenti stagionali, inoltre, possono essere determinanti. In questi casi, ahi noi, le cure non fioccano e ci si affida principlamente a piccoli accorgimenti che, nel quotidiano possono aiutare a prevenire la comparsa di nuovi sintomi.
Tra questi ci sono l’applicazione di un protettivo solare non troppo untuoso, non usare saponi e detergenti troppo aggressivi in favore, invece, di quelli lenitivi, delicati, senza profumi e tensioattivi; indossare abiti di cotone nel caso in cui la zona interessata sia anche il torace; e, per ultimi, non cedere alla tentazione di grattarsi perchè ostacolerebbe la guarigione delle placche e, dopo il bagno al mare, risciacquarsi subito con acqua corrente per elimnare la salsedine; essa, infatti non solo ha un effetto irritante ma è anche disidratante.