Qualche tempo fa, nel nostro articolo su come guarire l’herpes, abbiamo parlato del fuoco di Sant’Antonio; tuttavia non ci siamo soffermati abbastanza da spiegare quali sono le cause, i sintomi ed i disagi che esso provoca. Dunque nelle prossime righe di questo articolo, andremo ad analizzarlo più da vicino e capiremo con che cosa si ha a che fare in occasioni di questo tipo.
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Fuoco di Sant’Antonio: cause, sintomi e possibili conseguenze
Per prima cosa, ritorniamo a precisare che si tratta di un virus appartenente alla famiglia della varicella, e precisamente prende il nome di herpes Zoster. Se quella, però, è una patologia prettamente infantile, il fuoco di Sant’Antonio, invece, colpisce maggiormente le persone di età adulta. Il fatto che si tratti della stessa famiglia, però, non fa che incentivarne la comparsa, perchè tutte le persone che hanno avuto la varicella da bambine, rimangono con il virus per sempre nel corpo. Esso, in effetti, rimane in uno stato latente al riparo dalle difese immunitarie e può riattivarsi con l’età anziana, lo stress, e qualsiasi altro fattore in grado di ridurre le difese immunitarie; per questa ragione, quindi, anche i giovani possono svilupparlo.
I sintomi sono quelli di uno sfogo cutaneo che evolve in macchie, vescicole e bolle rosse, e l’area colpita, generalmente quella del tronco, risulta dolorosa e, in molti casi, pruriginosa. Una piccola curiosità, in più, riguarda il fatto che a volte il dolore inzia prima ancora che si manifestino le macchie. Altri sintomi, poi, possono essere un senso di malessere generale, brividi, talvolta febbre, mal di testa e mal di stomaco.
Nonostante spesso si tratti di una patologia non troppo complicata da rimandare KO, da poco tempo a questa parte in Italia siamo muniti del vaccino; particolarmente consigliato per i soggetti a rischio. In alcuni casi, infatti, la comparsa di questo tipo di herpes può aumentare i rischi di un evento cardiovascolare come ictus ed infarto.
Una curiosità in più sul nome: perchè si chiama così?
C’è da precisare che l’appellativo di fuoco di Sant’Antonio, è molto più utilizzato nella tradizione popolare. La provenienza del nome, in particolare, proviene da un’interpretazione religiosa: l’eremita Antonio Abate, di fatti, aveva la fama di guaritore ed aveva spesso a che fare con malattie provocanti prurito e bruciori intensi. Così quando le sue reliquie furono trasferite in Francia nell’undicesimo secolo, tutti coloro che soffrivano di malattie urenti ed urticanti, gli dedicavano le loro preghiere.