La scuola è iniziata, ormai, da diversi mesi, e con lei anche le numerose malattie ed infezioni che caratterizzano maggiormente asili nido e scuole materne. Tra le malattie più diffuse tra i bambini, infatti, c’è il morbillo che colpisce soprattutto tra i 12 mesi ed i 4 anni. Ma di cosa si tratta nello specifico? In parole semplici, possiamo dire che il morbillo non è altro che una malattia infettiva altamente contaggiosa, causata da un virus appartenente alla famiglia dei morbillivirus.
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Spesso e volentieri; anzi, nella maggior parte dei casi, per diagnosticare il morbillo serve solo un esame obbiettivo; questo, infatti, si presenta, inizialmente con quello che sembra un semplice raffreddore, per poi manifestare le tipiche macchie rosse. In casi più rari, invece, nel caso in cui fosse necessario un accertamento, si può fare un test della saliva o delle analisi del sangue. È proprio con la saliva, infatti, che il morbillo si trasmette con facilità. Attraverso starnuti e colpi di tosse, il virus, contenuto nella saliva, si annida nella bocca e nei polponi del suo nuovo ospite rifugiandosi lì fino a quando non si sarà moltiplicato abbastanza da prendere il sopravvento sull’organismo.
Cause e sintomi del morbillo
Come avrete già capito, le cause, sono maggiormente contagi da parte di chi è già affetto dal virus; una cosa interessante da spere, però, è che il morbillo, insieme alla rosolia, la varicella, la pertosse e i famosi “orecchioni” (parotite) sono delle malattie prettamente infantili. Una volta contratto il virus, infatti, la risposta che il sitema immunitario mette in atto è forte e si protrae molto a lungo nel tempo.
Neanche a dirlo, i soggetti più esposti sono, oltre a quelli che non lo hanno mai contratto almeno una volta, coloro che non sono vaccinati. In Italia, infatti, siamo disposti del vaccino MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) che si rivela fondamentale per fare prevenzione. Quest’ultimo, va eseguito con due iniezioni: una tra i 12 ed i 13 mesi e l’altra prima di iniziare la scuola elementare, dunque tra i 5 ed i 6 anni.
I sintomi più riscontrati, come accennavamo prima, sono quelli del classico raffreddore ai quali si sommano le palpebre gonfie, gli starnuti eccessivi, l’elevata sensibilità alla luce, la febbre alta, stanchezza, tosse, perdita di appetito e le classiche eruzioni cutanee di cui parlavamo poc’anzi. Queste, in particolare, danno vita al numero uno dei sintomi: il prurito; a proposito di quest’ultimo, sebbene possa portare ad un sollievo momentaneo, è del tutto sconsigliato grattarsi in quanto, il farlo, porterebbe solo a conseguenze che aumentano la sensazione del sintomo.