Tra le malattie della pelle più note e riscontrate, c’è sicuramente la psoriasi. In questo caso, però, al contrario dell’herpes e del Fuoco di Sant’Antonio trattati nello scorso articolo, è un’infiammazione cronica; ciò significa che non ci sono possibilità di cura definitive. La malattia, fa parte della famiglia delle dermatiti e si manifesta con un ispessimento di alcune zone della cute che si infiammano a tal punto da squamarsi e dare vita a colorazioni rosse e grigiastre ben circoscritte. I punti colpiti con maggiore frequenza sono i gomiti, il collo, le ginocchia, le braccia e, in molti casi, anche le mani; anche se comunque si può sempre estendere a tutto il corpo.
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Su alcuni soggetti, in più, queste lesioni tendono a provocare del prurito; cosa che contribuisce, senza dubbio, a fare della malattia non solo una questione antiestetica ma anche insopportabile. Un punto a favore, se così si può dire, è quello di non essere contagiosa in nessun modo; pertanto stare vicino o toccare qualcuno affetto da psoriasi non comporterà alcuna trasmissione della patologia.
Cause e sintomi della psoriasi
La prima cosa da sottolineare riguardo le cause, è che questa patologia deriva dall’interazione di diversi agenti predisponenti, per cui non è ancora possibile determinare un unica causa di provenienza. Dietro un gran numero di manifestazioni, però, vi sono la genetica e lo stress. Esso, infatti, gioca un ruolo fondamentale sia per quanto riguarda la prima comparsa in assoluto della patologia, che per l’aggravarsi delle lesioni zone colpite in determinati momenti della vita del paziente. Un altro ruolo importante è rivestito anche dal sistema immunitario che in molti casi si cimenta in un’attività alterata ed inizia a produrre anticorpi che attaccano la pelle; agendo così esattamente come tutte le altre patologie di origine autoimmune.
Tra i fattori scatenanti che portano le lesioni ad aggravarsi in maniera decisa solitamente ci sono le infezioni, dello stress psico-fisico, il fumo, l’abuso di alcol e persino scottature solari (motivo per il quale è importante non esagerare con l’esposizione al sole nei mesi estivi) e anche i traumi ed urti accidentali. Secondo il fenomeno di Koebner, infatti, la psoriasi a placche (la più comune in assoluto) può comparire con maggiore probabilità in zone che hanno subito delle botte, anche lievi o accidentali.
Oltre alla violenza con cui arriva il colpo, inoltre, anche la frequenza con cui quella parte è esposta agli urti caratterizza lo sviluppo della malattia. Altri sintomi, oltre alle suddette papule e placche rosso-grigiastre, i sintomi più frequenti sono il prurito, il senso di tensione, il bruciore e la disquamazione.
Curiosità
Un fattore importante, comunque, anche se come dicevamo poc’anzi la psoriasi è una malattia cronica, sta nel fatto che molte persone sono solite attraversare periodi dell’anno in cui l’infezione e le lesioni in generale sono silenti e lassi di tempo in cui, invece, si verifica uno sviluppo repentino. In una buona percentuale dei casi, infatti, questa tende ad essere latente d’estate per poi recidivare nei mesi invernali.
Si dice che l’ambiente del Mar Morto in Israele abbia degli effetti assai benefici per questo tipo di malattia, sia il clima che le acque molto salate, infatti, creano una combinazione di elementi primitiva che, per qualche ragione riesce a fare la differenza; in alcuni casi si parla addiritura di persone che una volta immerse hanno subito una regressione della malattia dell’80% e di alcune che sono persino riuscite a guarire del tutto.